De s’anantzia a s’eredeu
€13,00
DisponibileDescrizione
Il dibattito sull’identità e sulla lingua sarda, e sul nesso che le lega, che in Sardegna si sviluppa in modo spesso vivace da alcuni decenni su posizioni anche estreme e contrastanti, ha portato alcuni studiosi a riflettere sul tema in un convegno organizzato dall’associazione culturale Nosartrus, svoltosi a Guasila il 18 dicembre 2009, e di cui questo volume è la riproposta, con la riflessione sul ruolo dell’isitituzione scolastica per la sua valorizzazione. Partendo dal dato in controvertibile che la lingua oggi prevalentemente utilizzata nell’isola è l’italiano e che le parlate locali, le quali tuttavia costituiscono ancora un importante tratto identitario, sono soggette all’evoluzione che storicamente interessa tutti gli aspetti delle culture umane, gli intervenuti si sono interrogati sull’utilità e sul modo di utilizzare il sardo, quello del contesto territoriale in cui la scuola opera, senza pertanto un ritorno al passato o a una lingua unificada o comuna, valorizzandolo come realmente viene utilizzato e rendendendolo strumento didattico di crescita culturale in una visione di plurilinguismo democratico. A cura di Salvatore Atzori. Con testi di Cristina Lavinio, Giulio Angioni, Andrea Melas, Maria Teresa Lecca, Luisa Milia, Marco Gargiulo, Salvatore Atzori, Mario Medas.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | formato 11,5x20 146 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura |
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