Bollettino di Studi Sardi 5/2012
€12,00
DisponibileDescrizione
Questo quinto numero del BSS propone un ampio studio di Raimondo Zucca nel quale si prende in considerazione il problema della "scrittura nuragica" (così tra virgolette), collocandolo in una prospettiva storica accuratamente delineata e documentata. La diacronia, da un lato, aiuta a comprendere quante ipotesi, le più diverse e in contrasto l’una con l’altra, siano state avanzate sull’argomento nel corso del tempo, ipotesi in cui l’interpretazione spesso ha prevaricato, talora modellato o anche, addirittura, sostituito l’imprescindibile dato materiale di partenza; d’altro lato, l’analisi asciutta lascia al lettore il compito di formarsi da sé un’idea sul ruolo che l’aspirazione e/o l’ideologia possono aver giocato nella costruzione delle ipotesi che si sono via via succedute. Giuseppe Marci dà l’edizione di uno scritto inedito di Egidio Pilia, "I primi albori umanistici nella Sardegna del Trecento attraverso la politica imperialista Catalana". Pilia «laureato in Leggi a Cagliari e in Filosofia a Roma, insegnante nel licei e avvocato, redattore di riviste, fondatore del Partito Sardo d’Azione, perseguitato dal fascismo, studioso di storia e di letteratura, pensatore politico particolarmente attento alle tematiche dell’autonomismo sardo, è una figura chiave per comprendere la fisionomia intellettuale della Sardegna quale si è manifestata nel XX secolo». Maria Rita Fadda propone un interessante studio sull’italiano regionale di Sardegna condotto attraverso l’analisi del volumetto "Sardismi", pubblicato nel 1886 da Fedele Romani, uno dei tanti insegnanti di liceo sbalestrati in Sardegna (Sassari, per la precisione) in quel periodo: «tenendo presenti i suoi limiti – non ultimi la finalità per cui è stato scritto, poi il tempo che ci separa da allora – non si può che considerarlo un documento interessante, ancora in grado di dirci qualcosa sull’italiano parlato in Sardegna». Simone Pisano, infine, presenta uno studio preliminare sulla morfologia verbale del condaghe di San Pietro di Silki: «La conoscenza delle varietà sarde contemporanee, per certi versi ancora frammentaria, soprattutto per quanto riguarda la documentazione della ricchissima morfologia verbale e dei fenomeni morfosintattici, non può non trarre beneficio dalla dettagliata e impegnativa analisi dei testi antichi consegnati dalla tradizione manoscritta».
Informazioni aggiuntive
Informazioni | formato 17x24 131 pagine |
---|---|
Tipo di legatura | Brossura |
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.