Eugenio Tavolara
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Pittore, scultore, ceramista, designer e produttore di giocattoli, tappeti, cestini; è difficile sintetizzare la molteplice attività di Eugenio Tavolara, artista insolito e originale nel panorama italiano tra il primo e il secondo dopoguerra. Nato a Sassari nel 1901, si dedicò a varie espressioni artistiche, sentendosi sempre legato all’artigianato e alle arti applicate in genere. Avvicinano al popolo – diceva – e insegnano la pazienza, l’umiltà, il metodo, il mestiere. Agli inizi degli anni Venti la collaborazione con Tosino Anfossi portò alla creazione di giocattoli in legno e stoffa destinati a imporsi rapidamente all’attenzione del pubblico e della critica. Tavolara proseguì per proprio conto la sua esperienza artistica dedicandosi alla scultura, alla pittura e alla realizzazione di pupazzi, che rappresentano indubbiamente l’aspetto più caratteristico della sua opera, soprattutto quelli ispirati ai personaggi del mondo non solo agro-pastorale ma anche urbano della Sardegna. Con pochi tratti stilizzati, capaci di una forte espressività umoristica, Tavolara riuscì a rendere con precisione i connotati somatici dei Sardi, elaborando i costumi tradizionali con la stessa semplicità. Sono queste le sue opere più celebri, ma non le sole, perché la sua produzione annoverò tra i soggetti più apprezzati clowns, animali, Pinocchio e altri personaggi delle fiabe, talvolta elaborati in collaborazione con Illustratori famosi in campo nazionale. Fondamentale inoltre la sua instancabile attività di organizzatore e rinnovatore dei temi dell’artigianato sardo. Attraverso un lavoro ingegnoso e la volontà di far rinascere una spontanea arte popolare, Tavolara contribuì al recupero di quelle peculiarità dell’artigianato artistico isolano, dai cestini ai tappeti, che rischiavano di perdersi irrimediabilmente. Allo stesso tempo perseguì il lancio economico sul mercato nazionale e internazionale, rendendo queste attività redditizie quanto prestigiose. Dai suoi contemporanei Tavolara fu considerato un vero e proprio maestro; partecipò a mostre di altissimo livello; ottenne importanti riconoscimenti e meritò l’attenzione dell’opinione pubblica e di riviste specializzate come Domus. La sua opera, esemplare nel panorama delle arti decorative, e la sua particolarissima personalità meritano di essere riscoperte e presentate al pubblico odierno sia per il valore artistico sia per il fenomeno storico-sociale che costituirono dagli anni Venti ai Sessanta del nostro secolo.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | I maestri dell'arte sarda 128 pagine |
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Tipo di legatura | Rilegato - Illustrato |
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