Felice Melis Marini
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Felice Melis Marini è una figura di primo piano nel panorama artistico sardo della prima metà del Novecento. Per la sua vastissima produzione grafica e teorica è annoverato tra i maggiori incisori italiani del nostro secolo. Nato a Cagliari il 18 dicembre 1871 e formatosi in un ambiente culturale estremamente fertile – il padre fu tra i più importanti urbanisti del secondo Ottocento in Sardegna – si dedicò in un primo momento alla pittura. Nel 1898 frequentò a Roma la Scuola Libera del Nudo affermandosi rapidamente per le sue attitudini al disegno. Dal 1904, senza abbandonare l’attività pittorica, si occupò prevalentemente d’incisione sperimentandone le varie tecniche e sfruttandone tutte le possibilità espressive. Sull’argomento scrisse un Manuale dell’acquaforte, pubblicato dall’Hoepli in due edizioni, nel 1916 e nel 1924, e poi ristampato all’estero. Il suo nome divenne presto di risonanza nazionale e ciò gli valse, oltre l’attenzione di critici di fama, la nomina nel 1948 a membro dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia, nonché incarichi e titoli onorifici come quello di Ispettore Bibliografico Onorario e di Consigliere dell’Associazione Nazionale per i Paesaggi e i Monumenti Pittoreschi d’Italia. Si spense nella sua città natale il 30 aprile 1953 lasciando un corpus di oltre 500 incisioni. Maria Grazia Scano, docente di Storia del Disegno, dell’Incisione e della Grafica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari e studiosa della produzione grafica in Sardegna dal tardo Cinquecento ai giorni nostri, ricompone con analisi puntuale la variegata produzione di Melis Marini contestualizzandola nel più vasto panorama internazionale
Informazioni aggiuntive
Informazioni | 208 pagine con 414 illustrazioni |
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Tipo di legatura | Rilegato - Illustrato |
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