Gli intellettuali e l’organizzazione della cultura
€20,00
DisponibileDescrizione
Antonio Gramsci è oggi uno degli autori italiani più conosciuti nel mondo. Ma tranne rare eccezioni, in sinistra e mondo accademico del nostro Paese questo produce olimpica indifferenza. Non mancano grandi omaggi anche sul piano istituzionale, come di recente in occasione dei 70 anni dalla morte, ma in realtà è un vizio antico quello di non prendere davvero in considerazione l’opera di Gramsci e di ignorare l’uomo ed il comunista per celebrare una sorta di eroe fuori dallo spazio e dal tempo. In un uomo così è molto facile ed autoderesponsabilizzante (leggi: scaricabarile) vedere virtù e possibilità sovrumane: se soffre, soffre perché può e comunque non è quella la sua missione? Poi, dato che il tutto fa parte del suo dovere morale, perché non soffre un po’ di più? Così, con aspro humour il 19/5/30 Gramsci scrive di questo alla cognata Tatiana. Credo che riattualizzino questa dinamica autoderesponsabilizzante quanti fanno oggetto Gramsci di omaggi rituali, rifiutandosi così di fatto di raccogliere la sua eredità politica e culturale. Insomma, è più facile coltivare dei miti che confrontarsi coi problemi che certi uomini pongono ancora.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | 242 pagine |
---|---|
Tipo di legatura | Brossura |
Devi effettuare l’accesso per pubblicare una recensione.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.