Il linguaggio carcerario
Strategie educative e comunicazione efficace
€16,50
DisponibileDescrizione
Il carcere costituisce da sempre una “comunità chiusa”, caratterizzata da dinamiche che solamente le figure istituzionali che vi lavorano e i detenuti che vi dimorano conoscono in maniera particolareggiata. Le peculiarità di tali dinamiche si riscontrano in tutte le dimensioni della realtà penitenziaria. Fra queste vi è anche il linguaggio o, per meglio dire, vi sono i linguaggi, visto che il carcere può essere considerato un universo linguistico costellato di una miriade di forme comunicative. Vi è infatti il Gergo, parlato dai detenuti, e il Burocratese, utilizzato dall’Amministrazione penitenziaria. Vi sono inoltre forme di linguaggio non verbale, quali i tatuaggi e il comportamento depressivo e aggressivo, che possono sfociare in gesti di autolesionismo o in episodi di protesta collettiva. Questo volume intende analizzare uno dei particolari aspetti dei linguaggi del carcere, quello della relazione comunicativa che si instaura tra educatore e detenuto, che deve avere particolari caratteristiche per poter arrivare alla buona riuscita della rieducazione del soggetto recluso. In particolar modo, viene messa in evidenza la necessità, da parte dell’educatore, dell’utilizzo della comunicazione efficace.
Informazioni aggiuntive
Dimensioni | 24 × 16 cm |
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