Il sequestro come fatto sociale
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Ogni cultura ha i suoi tabù; anche il sequestro è un tabù per la cultura sarda. La tradizionale rappresentazione del sequestro come reato viene in questo Libro messa in discussione. Se il sequestro in Sardegna, e forse in qualche altra area del meridione d’Italia, è un fatto sociale, allora l’approccio tradizionale al sequestro deve essere riconsiderato. Ne consegue una nuova immagine dei sequestratori e dei sequestrati, succubi e fautori a un tempo di una cultura che può essre rimossa ma non può essere negata. Modificare la percezione sociale del sequestro significa modificare la percezione sociale del deviamento. Quando si tenta di operare in tal senso si levano immediatamente le consuete accuse di sociologismo e psicologismo. Il Libro contraddice queste accuse e fornisce anche, a coloro che desiderano superare le barriere conoscitive del senso comune, una sintesi dei principali concetti metodologici delle scienze sociali.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | 214 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura |
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