La vergine del supramonte
Antonia Mesina tra mito e realtà (1919-1935)
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Il più noto dei dodici efferati omicidi di donne e bambine commessi in Sardegna durante il fascismo è quello della sedicenne Antonia Mesina, grazie alla mistificazione che ne è stata fatta da parte del mondo cattolico, che ha trasformato la ragazza di Orgosolo in una icona di <<martire della purezza>> come quella di Maria Goretti. L’omicidio di Antonia Mesina, però, non è affatto diverso da quello delle altre donne uccise nell’isola, nello stesso periodo, nel tentativo di una violenza carnale. Né quest’ultimo è l’unico motivo che scatena l’inaudita violenza degli assassini contro le donne da loro massacrate, perchè con esso conocorrono l’estorsione, la vendetta privata e la rapina. Le tragiche vicende di queste dodici donne e bambine vengono ricostruite in questo libro sulla base di un’ampia documentazione archivistica inedita, a partire dall’assassinio della dodicenne Vanda Serra di Aidomaggiore, trucidata dal parrocco del paese e dalla sua amante.
Informazioni aggiuntive
Numero pagine | 144 |
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Dimensioni | 2.1 × 1.5 cm |
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