Lealtà ecclesiastica e politica unitaria
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Luigi Amat di San Filippo (Sinnai 1796 – Roma 1878), cardinale negli anni cruciali del Risorgimento, svolgerà un ruolo di mediazione con moderati e federalisti nella breve stagione neoguelfa. Il cardinale sardo, fine diplomatico nelle nunziature (Madrid e Napoli) e prudente politico al governo delle province più difficili per lo Stato pontificio, partecipa al dibattito sulla necessità di coniugare indipendenza e sovranità italiana. Tra i suoi interlocutori Luigi Carlo Farini e Vincenzo Gioberti. Cardinal legato di Bologna governa un territorio di frontiera coinvolto nel conflitto tra piemontesi e austriaci. La legazione bolognese è tra le più attive nel sostegno alla campagna militare contro gli austriaci, lo stesso Gioberti è ospite del cardinale Amat nel palazzo del governo. Neppure l’allocuzione papale del 29 aprile 1848 riuscirà a dissolvere le speranze di un’Italia federalista assieme al mito di un papa nazional-liberale. Solo nell’autunno del 1848, con l’assassinio di Pellegrino Rossi, finirà la fase neoguelfa del Risorgimento italiano e si avvierà una politica di aperta ostilità del governo pontificio verso ogni ipotesi nazionale. Il cardinale Amat continuerà a Roma la sua vita di curia caratterizzandosi per la capacità di dialogo al punto da essere candidato come mediatore per un impossibile concordato tra Vittorio Emanuele II e Pio IX. Decano del Sacro collegio, parteciperà all’elezione di Leone XIII.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | Luigi Amat di San Filippo: vita e politica di un cardinale di Pio IX formato 15x21 180 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura |
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