L’impudente vizio
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Grazie anche alla diminuzione dei registri stilistici e dei generi letterari utilizzati nonchè all’abbandono del ricorso a citazioni e note bibliografiche più proprie di un saggio che di un romanzo e tali da lasciar trasparire in filigrana, in Storie comuni, la formazione filosofica dell’autrice, L’impudente vizio si offre al lettore come romanzo più compatto e maturo.
Antonio Sanna, il protagonista che anche in questo caso narra in prima persona, è Cristina che, messo tra parentisi il suo ruolo sociale pur lasciandolo qua e là trasparire, trascende il piano di classe per pensare l’esistenza in quanto tale, non in quanto esistenza vissuta in una certa classe. L’appartenenza sociale è sottoposta a un processo, per così dire, di raffinazione, acquisendo in tal modo la capacità di salire dal piano del particolare a quello dell’universale: Antonio non è rappresentativo, come invece lo era Cristina, della moltitudine – minoranza, è ormai divenuto cifra dell’essere umano. dalla prefazione
Informazioni aggiuntive
Informazioni | l'ingenua arguzia delle colpe umane Prefazione di Marialuisa Lussu 96 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura |
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