Mutetus e mutos
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In questo Libro Giovanni Perria, nell’analizzare i mutetus e i mutos, ritiene che quelli campidanesi sono sempre mutetus, dalla forma semplice "de tres pèis" a quelle più lunghe ed elaborate. Solo quelle "de dus pèis" possono presentarsi con una diversa denominazione (versus o altro). Quelli logudoresi, invece, vengono detti mutos nella versione classica "de tres pes" (e anche in quella, meno comune, "de battor pes"), mentre si dà il nome di mutos longos (o mutos prolungados) a quelli più lunghi e complessi. Con qualche eccezione: in talune località quelli brevi possono essere denominati mutetos. A differenza di altri tipi di canto (non dimentichiamo mai che si sta parlando di una struttura poetica inscindibilmente legata a un’esecuzione canora) che hanno una ben individuata area di origine e, in molti casi, una circoscritta area di diffusione, il mutu lo troviamo praticamente in tutta la Sardegna e in ciascuna zona si connota con delle caratteristiche specifiche, legate in parte alla struttura metrica, ancorché sia essa in linea di massima soggetta allo stesso meccanismo, e ancor più vistosamente al metodo esecutivo, ossia al canto. L’autore ha l’ambizione di presentare al lettore uno studio sufficientemente esauriente e, soprattutto, accessibile a chiunque calandosi nei panni degli "addetti ai lavori" (poeti ed esecutori), utilizzando per lo più la "loro" terminologia.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | Tipologia, struttura, funzione con allegato CD di esempi classici e inediti cantati Appendice musicologica a curi di Salvatorangelo Pisanu formato 17x24 129 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura |
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