Sa terra promittia
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Questa raccolta, precisa l’autore, comprende diverse sillogi di poesie scritte tra il 1976 e il 1982. Una parte, quelle del periodo trascorso a Roma, costituisce la prima delle quattro sezioni comprese nel volume. La seconda sezione comprende invece poesie che rinviano alle precedenti tre sillogi pubblicate nel 1982: Biddaloca (Edes, 1988); Murupintu (ivi 1991), e Sa luna inciusta (Condaghes, 2004). La terza sezione propone quelle scritte tra il 1978 e il 2008. L’ultima, quelle scritte tra il 2007 e il 2011, rimaste però inedite o sparse in riviste. Comunque le varie sezioni sono accomunate da una rappresentazione sia della Sardegna della tradizione che del rinnovamento ("un’odissea de rimas nobas"). In tutte persiste l’atmosfera sconsolata della crisi di una comunità alla deriva, distaccata dai valori che erano propri delle generazioni precedenti. Il poeta aveva lasciato la Sardegna, attratto dal mito irresistibile della città, dove aveva vissuto i primi anni dell’infanzia e ha accettato di buon grado le conseguenze di una emigrazione volontaria del tutto simile però a quella di coloro che l’avevano subita. Centinaia di migliaia di sardi emigrano per sopravvivere e anche loro hanno sperimentato il male di vivere non avendo neppure la possibilità di tornare alla terra promessa. Queste poesie sono segnate da questa dolorosa esperienza. L’attesa resta vana perché pure il ritorno non pone fine al tormento del ricordo.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | formato 11,5x20 154 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura |
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