Servitù Militari in Sardegna
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Erano gli anni Cinquanta quando migliaia di ettari della zona di Capo Teulada furono espropriati dallo Stato Italiano per essere trasformati in un immenso campo per esercitazioni di guerra. Le famiglie che popolavano da generazioni quelle terre furono indennizzate con poche lire e mandate altrove a reinventarsi una vita, quasi da un giorno all’altro. Vicende oscure e mai dimenticate da parte di chi le patì, e con le quali comincia l’ormai lunga storia delle servitù militari in Sardegna. Da allora ben 24 mila ettari di terra sarda sono diventati bersaglio di armamenti devastanti, mentre altri 13 mila sono oberati da servitù: una quantità senza pari in Europa. Ma è giusto che le esigenze della difesa nazionale debbano gravare tanto sulle spalle dei Sardi? Sono davvero irrinunciabili poligoni vasti come quelli di Teulada e di Quirra-Perdasdefogu? Ed è vero il ritornello infinite volte ripetuto che le basi creano lavoro e ricchezza, o non sono piuttosto di ostacolo allo sviluppo? A questi temi dedicano la loro indagine Guido Floris e Angelo Ledda, che traendo spunto dal caso di Teulada documentano l’occupazione di un’isola trasformata progressivamente in bersaglio a spese della popolazione che l’abita, pagando alle Forze Armate un tributo altissimo in termini di malattie e di sottosviluppo economico. E per la prima volta ci fanno ascoltare la voce di chi, più di cinquant’anni fa, fu privato delle sue terre e mandato altrove, per pochi spiccioli. Un Libro di grande attualità, da leggere e da meditare.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | Il caso Teulada 288 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura |
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