Storia della Sardegna sabauda. 1720-1847
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Per la prima volta, in questo fondamentale lavoro storiografico, Sotgiu ricostruì e analizzò una fase storica cruciale per la fisionomia della società sarda e i processi che prefigurano la costruzione dell’Unità d’Italia. Col trattato di Londra la Sardegna passa dalla Spagna ai Savoia, che ne prendono possesso nel 1720. Da allora, i viceré piemontesi governeranno l’Isola formulando progetti di rinascita economica nel quadro della politica di «assolutismo illuminato». Discontinua e velleitaria, la politica riformatrice sabauda si scontra con l’acuirsi dei conflitti sociali. Negli anni Novanta falliscono i tentativi francesi di sfruttare a proprio favore la crisi sarda, mentre si estende un movimento antifeudale, culminante nei moti rivoluzionari del 1793-96. Più tardi, con Carlo Felice e Carlo Alberto riprende la politica riformatrice, stavolta comportante profonde trasformazioni nella struttura socio-economica sarda e l’abolizione del feudalesimo. Nel 1847 si realizza la fusione perfetta dell’Isola con gli stati sabaudi di terraferma: è la fine del Regnum Sardiniaee l’inizio di una epoca che porterà la Sardegna a essere «una delle regioni periferiche dello Stato italiano».
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Informazioni | Formato 13x20 Pagine 416 |
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Tipo di legatura | Brossura |
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