Storia dell’arte contemporanea in Sardegna
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Alla metà del Settecento si trasformano radicalmente tutti gli aspetti della vita europea. È su questo piano che si misurano anche i problemi di un ritardo storico, vero o presunto, dell’arte e della cultura in Sardegna. Avvicinatisi al neoclassicismo negli anni della permanenza della corte sabauda, durante l’Ottocento gli artisti isolani da un lato intensificano gli scambi con il “continente”, dall’altro avviano una riscoperta della storia e delle tradizioni locali. La riflessione sulla specificità si approfondisce man mano che si avanza nel Novecento: nella prima metà essa permea l’apertura alle esperienze nazionali e internazionali – postimpressionismo, liberty, secessione e, in architettura, il razionalismo – mentre dal secondo dopoguerra, facendosi discorso di forme, aiuta a rileggere il rinnovamento in direzione dell’astrattismo e dell’informale. Dopo la stagione di ricerca degli anni sessanta e settanta, gli ultimi decenni sono sempre più dominati dall’eclettismo postmoderno, tanto in architettura, quanto nelle arti visive.
Informazioni aggiuntive
Informazioni | Introduzione allo studio 123 pagine |
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Tipo di legatura | Brossura - Illustrato |
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