Vita e morte dei prigionieri austro-ungarici sull’isola dell’Asinara (1915-1916): un progetto di ric
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In occasione delle celebrazioni per il centenario della Prima guerra mondiale il partenariato di cui Stintino è capofila, insieme al Comune di Porto Torres, al Parco dell’Isola dell’Asinara, all’università di Sassari, ha organizzato già alcune iniziative per commemorare le vicende dei prigionieri austro-ungarici e dei profughi serbi nell’isola dell’Asinara. Il volume raccoglie e divulga i risultati preliminari di una ricerca multidisciplinare bio-medica e bio-archeologica finalizzata a una analisi approfondita e puntuale di un evento emblematico, utile a ricostruire un ulteriore tassello della "follia della guerra": la vicenda sanitaria dei prigionieri austro-ungarici trasferiti nel 1915 nel campo di concentramento allestito dalle autorità militari italiane presso l’isola dell’Asinara, in seguito alla capitolazione della Serbia, dopo il secondo attacco dell’esercito austro-ungarico, quando le truppe serbe intrapresero la marcia che da Belgrado li portò in Albania: l’esercito in ritirata trascinava con sé una massa di quarantamila prigionieri austro-ungarici. La ricerca descrive la situazione di emergenza e crisi umanitaria venutasi a creare sull’isola con l’esplodere di una terribile epidemia di colera che decimò gli sventurati soldati.
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Informazioni | formato 16x23 pagine 59 |
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Tipo di legatura | Brossura |
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